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“ARMENIA. IL POPOLO DELL’ARCA

Importante mostra presso il Complesso del Vittoriano - Roma

Con l’obiettivo di coinvolgere il pubblico italiano ed internazionale in una suggestiva esperienza di esplorazione della ricca cultura armena, la mostra “Armenia. Il popolo dell’Arca” si svolgerà dal 6 marzo al 3 maggio 2015 (9.30 - 18.30, ingresso gratuito)  nel Salone Centrale del Complesso del Vittoriano, in occasione del Centenario della commemorazione del Genocidio armeno ed è promossa dal Ministero della Cultura armeno, dall’Ambasciata d’Armenia in Italia e dall’Ambasciata d’Armenia presso la Santa Sede e SMOM, in collaborazione con la Congregazione Armena Mechitarista. L’esposizione, a cura dell’Unione degli Armeni d’Italia, vuole raccontare una delle più floride culture del mondo antico. L’Armenia ha una storia ricca di fascino che affonda le sue radici nella tradizione biblica del Diluvio Universale, emblema di rinascita e di nuova vita.
E’ proprio alle pendici dell’Ararat, sulla cui cima si era arenata l’Arca di Noè, che nel VII sec. a.C. si formò il popolo armeno. Ancora oggi il monte Ararat è un richiamo simbolico fondamentale per l’Armenia, che nel 301 d.C. fu il primo paese al mondo ad adottare il Cristianesimo come religione di Stato.
L'esposizione, curata da Vartan Karapetian, si articola in sette sezioni ricche di reperti archeologici, codici miniati, capitelli, modellini di chiese in pietra, opere d'arte, illustrazioni e documenti provenienti da istituzioni armene e italiane. Si possono ammirare, fra l'altro, antiche croci in pietra o tempestate di pietre preziose, codici miniati conservati nella Biblioteca del monastero armeno di san Lazzaro a Venezia, arredi sacri come una bellissima tenda liturgica del 1689.
La mostra racconta soprattutto l'Armenia cristiana. Infatti fu proprio con la conversione al cristianesimo e con la traduzione delle Sacre Scritture in lingua armena, che la storia del popolo armeno conobbe una svolta fondamentale.
Grazie ad apparecchiature multimediali i visitatori potranno anche prendere confidenza con la originale lingua armena, ascoltandone la pronuncia.Una sezione della mostra è dedicata al genocidio e alla solidarietà italiana nell'accoglienza ai sopravvissuti.
C'è infine una sezione dedicata agli antichi  rapporti fra Armenia e Italia.